Gente di Dublino (e dintorni)

“Di una città non apprezzi le sette o le settantasette meraviglie ma la risposta che da ad una tua domanda” (I. C.)

Qualcuno ha detto che partire è un po’ morire. E’ vero, ma non sempre.

A volte si parte per respirare, a volte per scoprire, a volte per vivere, altre volte per sopravvivere e altre volte, si parte per fuggire.

Si parte con il sorriso sulle labbra e con la morte nel cuore, si parte con il cuore gonfio di tristezza o di speranza, si parte al momento giusto o in quello più sbagliato, si parte con la voglia di tornare o con quella di restare, si parte per amare, si parte per riflettere o per non pensare.

Si parte perché, a volte, è l’unica cosa da fare.

La meta non conta. Mai.

Le città sono solo pretesti, ah quanto è vera la citazione iniziale!

Ovunque è il posto giusto. Dappertutto. In ogni luogo ed in nessuno.

Prendi l’Irlanda, ad esempio. E prendi me.

Tra le viuzze strette e acciottolate, dentro i pubs di legno dipinto, tra una pinta di birra e un boccone di scones, in compagnia della statua di una bella ragazza che trascina un carretto pieno di molluschi e cozze e vongole e di quella di un signore occhialuto che guarda il cielo sognante appoggiato al proprio bastone, sulle affascinanti scogliere che cadono a picco su un mare lucido e sconfinato, tra le zolle di erba modellate dal vento, sulle romantiche mulattiere millenarie e tra le rovine di una fortezza vichinga più antica di Gesù Cristo, tra quelle pietre ancestrali disposte in cerchio, affascinanti e severe, mentre il vento mi sferzava il volto scompigliandomi i capelli, mentre gli occhi mi si colmavano di meraviglia e la bocca si voltava finalmente nel verso giusto, in tutti questi luoghi, persa tra tutte queste cose, mescolata in mezzo a questa gente generosa e sempre allegra che canta il proprio duplice inno nazionale con la mano sul cuore davanti ad una partita di rugby e applaude la danza tribale del nemico (vittorioso) e che beve e domanda e abbraccia ed esulta, in mezzo a questa moltitudine di gioia e di ardore, io che di domande non fatte, in testa, ne ho sempre duemila,  ho incredibilmente trovato la risposta.

L’unica possibile.

T.

PS: alle dublinesi che con 5 gradi e la uazza escono in sandali, minitubini ingiunali, gambe nude, tette e schiena di fuori, a quelle ragazze che hanno in testa la più bella varietà di capelli biondi e rossi che si sia mai vista e che non conoscono l’esistenza di cose quali sciarpe, cappelli, piumini e stivali va la mia stima infinita.

Alla Guinnes, al Baileys, all’Irish Stew, agli scones, alla doppia cioccolata calda con i cookie dentro, alla Fresh Soup, al salmone affumicato, allo spezzatino con la guinnes, all’Irish Breakfast e al soda bread, va il mio fegato.

Alla squadra degli All Black, alle loro aperture alari, ai loro bicipiti e pettorali vanno i miei sbav ed il mio cuore. Ed il numero di telefono.


Frasi da ricordare:

“male che va mo ieme a sbatte” (T.T)

“oddiomamma” (C.A. e T.T. in coro)

“ma dove ve sò portate!Dove!” (tutte)

“oh Tatià ma tu iè probbia na tonta! Quisse è miliardario e ti ha invitato a salire sulla sua macchina da miliardario e tu glie ditte de no! Ma non ti ho insegnato niente!” (S. M.)

“see you in 45 minutes” (abitante delle isole Aran)

“do you know Johnny Cash?” (autista di autobus amante delle città di Pescara e Chieti scalo)

“ti prego digghie che iè viste ssà foca sennò quiss non reparte” (T.T.)

” io la pace del mondo non me la gioco tanto l’avrà espresso qualcun altro come desiderio” (C. A. davanti al pozzo di S. Patrizio)

” senti diciamo che abbiamo visto un ufo perché è più credibile di una stella cadente vista da tutte e due a novembre a Dublino” (T.T.)

“Simon è bellissimo e ha la testa piccola” (tutte tranne me).

(la borsa che vedete nelle fotografie è una Doppiozero City Bags, la potete acquistare direttamente sul sito oppure potete contattarmi tramite mail e qualcosa facciamo)

17 pensieri su “Gente di Dublino (e dintorni)

  1. Bellissimo post!

    Sono stata a Dublino da poco e ci ho lasciato il cuore. Dublino mi ha dato molto di più di quel che credevo. Per questo mi sono un po’ emozionata mentre, attraverso le tue parole e le foto, rivedevo ciò che ho visto e provato laggiù 😀

  2. Dublino… Negli ultimi tre anni ci sono stato almeno una dozzina di volte…

    Avete provato l’Irish Stew?

    Saluti
    la Volpe

    PS: ero passato per dirti che finalmente ho visto Inception. Mi è piaciuto ma sono troppo materialista per apprezzare a fondo. E’ un film piacione!

    • Ehi ma non leggi gli articoli con attenzione mi sa 🙂
      Ho mangiato un paio di Irish Stew al giorno, altrochè 🙂
      Inception capolavoro e trionfo della piacioneria 🙂
      Alla prossima

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