Un fulmine. Uno solo.

Questa tizia si chiama Ashley Anne Kirilow è canadese, ha 23 anni ed è una persona assolutamente spregevole.

Per mesi e mesi si è finta malata di cancro ingannando amici e parenti al solo fine di spillare soldi a destra e a manca. Soldi che, a suo dire, le erano indispensabili per pagarsi le fantomatiche cure. Collette, gare di solidarietà e appelli su Facebook hanno fatto sì che questo verme (con tutti il rispetto per la strisciante categoria) incassasse migliaia e migliaia di dollari.

Per rendere questa squallida farsa ancora più credibile, questo rifiuto umano ha pensato bene di dimagrire e rasarsi a zero per simulare i devastanti effetti della chemioterapia.

Ora è stata scoperta e accusata di truffa.

Sicuramente verrà condannata. Ma nemmeno 20 anni di carcere potrebbero bastare a ripagare quello che questa grandissima stronza ha fatto. Cagionando sofferenze inimmaginabili a chissà quanto persone che hanno la sventura di volerle bene e prendendo in giro, umiliando e sbeffeggiando gratuitamente e crudelmente tutti coloro che sono costretti a stare rinchiusi nelle tristi e asettiche stanze di qualche ospedale.

Prigionieri di quei reparti in cui nessuno vorrebbe entrare mai.

Dovrebbe entrare mai.

Nessuna pena potrà essere troppo severa per questo essere aberrante.

Solo una potrebbe essere adeguata a renderle la pariglia.

Ma io, a differenza sua, sono un essere umano e quindi non la auguro nemmeno a questa decerebrata una malattia.

7 pensieri su “Un fulmine. Uno solo.

  1. Guarda che l’occidentalizzazione, termine che dovrebbe apparire come disprezzante, porta a questo. E il caso che hai letto, abbiamo letto, può essere tranquillamente inglobato in quel perverso sistema post-capitalistico che, come in qualsiasi organizzazione, ha i suoi estremi, il suo bronx comportamentale che ogni tanto scorgiamo, e che ci fa vomitare.

    La ragazza ha irriso una tragedia che colpisce non singole persone ma famiglie, ne ha tratto profitto. Ci ha fatto un bel gruzzolo per comprarsi una bella macchina, ipotizzo, dei bei vestiti, e soldi per pagare il traffico telefonico. Magari un primario, Italiano, Francese, Russo, prescrive, tentato dal premio proposto dal rappresentante, farmaci senza alcun effetto benefico ad un malato di cancro. Terminale, sul serio. E tira su un bel gruzzolo. Per comprarsi una bella macchina, ipotizzo, dei bei vestiti e soldi per pagare il traffico telefonico.

    Poi c’è Dio, che manda i suoi rappresentanti per tentare di convincere che attraverso Gesù, Allah, Tizio e Caio guarisce e dona, come premio di consolazione, un posto fisso. Un posto in paradiso. Magari con un numero di vergini non precisato.

  2. Marissa, tu non le auguri una malattia, ed è giusto. 🙂 Considera comunque che persone come questa sono già malate. Non so se sia il caso di questa qui, ma ho conosciuto personalmente persone comunemente dette “racconta balle” che in realtà hanno una malattia, si inventano cose, si inventano vite, tragedie e altro, e tengono il teatro per qualche tempo. Generalmente vengono sgamate dopo pochi mesi (due in genere) e le “vittime” si sentono ovviamente prese in giro, fino a che magari un giorno non trovano la “racconta balle” con un’altra storia nuova e un altro personaggio da raccontare ad altre “vittime”. Cambiano giro, e ricominciano. E hanno una vita orrenda, malata. Internet poi amplifica enormemente la cosa. Te lo racconto perché magari non sapevi che esiste questa patologia (non so come si chiama, ma so che esiste). 🙂

    • sindrome di Munchausen, forse?
      per una costante ricerca di attenzioni, la persona finge una malattia cronica e arriva a provocarsi i sintomi.
      Avevo visto un episodio di House con una tizia ce aveva questa malattia….

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