Millanta cose che mi sono accadute e che sembra impossibile mi siano accadute e che invece mi sono accadute.

Una volta un tizio che conosco mi ha detto “tu vivi in un telefilm”.

Gli stavo raccontando in diretta tramite sms (o addirittura a voce non mi ricordo più) che un gatto, cadendo da un albero (presumo) mi era finito in macchina atterrando direttamente sul sedile del passeggero, passando per il tettuccio abbassato della mia C3 Pluriel.

Come scoprirete ben presto infatti, gli animali ed io non abbiamo un rapporto idilliaco. E nemmeno io e la tecnologia. Per non parlare del mio burrascoso rapporto con le istituzioni religiose. Nè delle gaffes assurde che faccio in ogni dove.

Mi capitano cose strane. O meglio. Mi capitano le cose che capitano a tutti solo che poi, ad un certo succede qualcosa che le rende assurde, folli, pericolose e assolutamente in grado di fare ghignare tutti. Tranne me.

Sono una persona come tante. Faccio una vita assolutamente normale. Non vado alla ricerca di guai o stranezze o avventure. MI CAPITANO. Una gita in campagna, una passeggiata in bicicletta, una partita di calcio di terza categoria, un viaggio in treno, uno status su Facebook o Twitter, un SMS si trasformano in situazioni assurde e mi provocano una marea di guai.

E non posso assolutamente farci nulla. E’ la mia vita.  Qualcuno la trova davvero divertente.

Un’amica poco fa mi ha detto “se la tua vita fosse un telefilm lo scaricherei”.

Un mio amico mi definisce “una calamita di guai”.

Io prima di andare oltre devo fare due cose.

Scusarmi con Gianluca Morozzi per avergli ciulato il titolo di un libro per ispirarmi al titolo.

Ringraziare gli dei del fatto che una marea delle cose che sto per raccontarvi mi siano capitate in presenza di testimoni. Altrimenti non ci avreste creduto.

TATI E LA TECNOLOGIA.

Io amo la tecnologia. Sono dipendente dal cellulare. Mi sto disintossicando da internet e dai social network con eccellenti risultati anche se ancora mi incazzo un po’ troppo per le stronzate che ivi accadono. Smanetto parecchio con il mac e pur essendo artolesa faccio abbastanza cose. Insomma tutta questa è  per dirvi che sono una ragazza moderna.

La tecnologia invece mi odia. Mi maltratta. Mi fa incazzare. Mi fa prendere per matta dalla gente. Io espongo i miei problemi e i poveretti che mi sopportano (ancora per poco) mi rispondono con una parola in grado di farmi andare il sangue al cervello trasformando la ragazza dolce e cara che sono in una stronza. Questa parola è “impossibile”.

Ma come è impossibile???? Dannazione mi sta capitando!

Esempi? A migliaia. Vi dico i più recenti. E mail del mac? Mi funziona solo se rimane sempre aperta. E mi mette TUTTA la posta nella cartella spam. Le liste di Facebook? Funzionano con tutti tranne che ad utente. Che è in lista ma non vedrà mai quanto è carina Tati sotto la Statua della Libertà.  Un giorno presa da raptus volevo cancellarmi da Twitter? Ho premuto delete 13 volte e non ci sono riuscita. Scrivo il più classico dei http://www.google.it? Mi ritrovo in altra pagina. Solo che nella barra dell’indirizzo c’è scritto http://www.google.it. Mi metto il lucchetto? Eppure continuano a leggermi indisturbati. Skype? Mi cambia gli status da solo. Twitter? Mi lucchetta, si slucchetta e tra poco mi manda anche a cagare. Ho una password e un username che son sempre quelli da duemila anni? Come tutti. Solo che i siti impazziscono e non me le riconoscono più ed io non so più come minchia fare l’accesso.

Potrei andare avanti all’infinito. Non lo farò. So solo che non sono cose gravi e anzi fanno anche ridere. E che capitano a tutti. Solo che a me capitano tutti i giorni. Tutte insieme. Sempre. Soprattutto mi rompe il cazzo che le persone (giustamente) pensino che io sia bugiarda o impedita. Allora ho elaborato una tecnica infallibile: documento tutto. Fotografo tutto. Mando mail e mms.

Sfigata si. Bugiarda no 😀

Il rapporto tecnologico più complicato è quello che vivo  con il mio cellulare. Il classico rapporto di odio e amore che riassunto in un vecchio adagio popolare può essere riassunto con “l’amore non è bello se non è litigarello”.

Io e il mio cellulare (che per me, sentimentalmente, è sempre lo stesso dal primo Nokia, quello grande come un rossetto all’accoppiata odierna Nokia ipertecologico nonsochenumerosia/Iphone) siamo una cosa sola. Ci amiamo e ci odiamo. Facciamo tanto l’uno per l’altra. Ci teniamo compagnia. Io e il mio cellulare mandiamo una marea di sms. Ma tanti eh. Una roba vergognosa nei momenti d’oro. Io i cellulari li consumo. Loro non muoiono mai lentamente. Prima cominciano ad impazzire. Uno si accendeva e si spegneva da solo a suo piacimento. Una volta si è inserito anche il pin. Roba da Lost season one.

Mandare sms può sembrare la cosa più semplice e banale del mondo. Invece non è così. Mandare sms è un’arte e per farlo bene  bisogna essere dei professionisti. E non dirò altro perchè i professionisti del messaggino sanno esattamente di cosa io stia parlando,  senza che debba aggiungere altro 🙂

Sono una professionista però sono a volte come tutti gli esseri umani commetto degli errori. Nel senso che faccio una cosa che a volte potrebbe costare varie cose, tra cui la vita. Sbaglio il destinatario del messaggio.

A volte è una cosa divertente 🙂 Come quella volta che ho inviato a Caio l’sms tutto fru fru per Tizia e Caio mi ha risposto “Amora faccio la ceretta all’inguine e arrivo”. Ho riso alle lacrime. Un sms notturno sbagliato mi è costato mesi e mesi di prese per il culo ferocissime e nomignoli fastidiosi.

Sul perchè si “sbaglia a mandare sms” esistono le teorie più disparate. La più gettonata e pericolosa è quella del pettegolezzo. Se io e Tizio stiamo smessaggiando cattiverie su Caio può capitare che la cattiveria che voglio raccontare a Tizio venga inviata a Caio. Ora, se si tratta di una cattiveria anonima siamo a posto. Se così non fosse sarei morta soffocata dal cellulare che migliaia di Caio mi avrebbero fatto ingoiare.  Un paio di volte ho sbagliato facendo macelli ma solo una volta ho rischiato grosso.

Domenica pomeriggio. Io e alcune mie amiche eravamo a Bologna. Caffè, sigarette, chiacchiere tra amiche. Il mio ragazzo del tempo mi manda un sms in cui ci racconta un pettegolezzo molto pesante su un’altra tizia che abitava con noi. Si scatena una ridda di sms tra me e il mio ragazzo. Sms cattivissimi. Perfidi. Pieni di recriminazioni e cattiverie sulla Tizia in questione. Sma collettivi a cui partecipavano le altre due mie amiche/complici.

Poi, scrivo l’sms definitivo. Quello che mette il punto. Quello che rende me e le mie amiche delle stronze sovrumane e il mio ex ragazzo un pettegolo fuorimisura. Premo invio. Avevo sbagliato. Lo stavo mandando a Tizia. Ora, miei piccoli lettori, come qualcuno di voi ben saprà, i telefoni di una volta non erano ipertattrezzati come quelli di adesso che ti permettono di annullare l’invio e di sapere in tempo reale se l’sms è stato inviato o no. Una volta c’era la cartella messaggi ricevuti e stop e una bustina lampeggiante perenne e rompicoglioni che ti indicava che suddetta cartella era giunta a saturazione e che quindi gli sms era ora di cancellarli.

Io avevo premuto invio e mentre premevo invio mi rendevo conto con raccapriccio, di aver inviato l’sms a Tizia. In persona. Panico.

Guardo la mia amica Daniela con la quale comunico come Lily fa con Marshall che capisce dal mio sguardo terrorizzato cosa avevo fatto. Poi , come un fulmine, decido. Prendo il mio Nokia 8210 e lo tiro contro il muro. Lo scaglio contro il muro. Lo distruggo. Il telefono si divide in tre pezzi. Cover, batteria e tastini volano ovunque.

Ve lo sto raccontando dunque il sacrificio è servito. L’sms non è mai arrivato. Il Nokia per la cronaca l’ho riassemblato ed è tornato la bomba che era.

Santodio quanti telefoni ho massacrato.

Sono la Jaime Lannister dei Nokia (non  conoscete Jaime Lannister? Loser) Uno l’ho fatto cadere dal balcone. Un’altro in curva ha attraversato tutto il cruscotto dalla macchina per volare fuori dal finestrino. Per recuperarlo ho fatto marcia indietro e ci sono passata sopra. Era giusto un po’ ammaccato ma niente di che. Un altro l’ho fatto cadere in piscina e poi l’ho asciugato con il phon. Su uno ci ho rovesciato sopra una caipiroska alla fragola: era un po’ appiccicaticcio, questo si ma non ha mai smesso di funzionare da Dio.

L’ultimo episodio di sterminio telefonico mi è accaduto un anno fa circa. Ero in macchina, fila bestiale. Strada a doppia carreggiata divisa nel centro da una fila di fioriere contententi quelle piante  geneticamente modificate che  in mezzo allo smog e ai veleni ci sguazzano. Ammazzavo il tempo telefonando e contemporaneamente smessaggiando, tenendo il volante con il classico ginocchio. Ad un certo punto alzo gli occhi e vedo una pattuglia della polizia ferma. Paletta. Il telefono che avevo nella destra cade a terra  nell’abitacolo. Quello nella sinistra invece lo butto fuori dal finestrino. Senza rifletterci nemmeno un secondo. Mi fermano. Patente e libretto. Ed io rido. Pensavo al mio cellulare in mezzo alla fioriera con la telefonata ancora aperta. E continuo a ridere. Vado a casa e faccio pranzo. Sempre ridendo. Poi torno sul luogo del delitto a cercare il mio cellulare. Lo trovo. Nella fioriera. Stavo per collassare. Non si era nemmeno spento.

Insomma. Io sono una sfigata e la tecnologia mi odia.

I Nokia però, spaccano.

(To be continued)

11 pensieri su “Millanta cose che mi sono accadute e che sembra impossibile mi siano accadute e che invece mi sono accadute.

  1. Non conosco Jaime comesichiama. Non ricordo neanche il cognome sebbene lo abbia letto 19 secondi fa.

    Io non credo che tu sia bugiarda, ma visto come tratti i tuoi telefonini, penso che la tecnologia ti odii. E credo che faccia bene 😀

    • Ma loro mi si rivoltano contro!
      Come tutto!
      Ieri sera mi sono incazzata con un amico che non mi salutava su skype. Per lui ero trasparente 🙂
      Quando ce lo siamo detti lui mi ha risposto
      “non è strano quello che ci è successo. E’ strano che tu lo trovi strano”
      Per dire 😉

      • Eh lo so, bisognerebbe capire chi ha cominciato… :p
        Tu dovresti però dare un segnale distensivo, ecco. Forse le cose migliorerebbero.

        E’ una mia impressione o sei appena appena temperamentale..? :p

        • Il mio temperamento c’entra poco con la mia sfiga.
          Cmq si lo sono. Un sacco. Mi incazzo tanto e molto velocemente e per un nulla. Poi mi passa e sono buona come pane e nutella.

  2. Mi immagino la scena della polizia che ti ferma, e te che getti il cellulare dal finestrino….auhauahauh.
    Comunque anche io ho un rapporto maledetto con i telefoni, infatti sto elaborando un post,eehhehehe:)
    Tra me e te c’è della telepatia:D

  3. Pingback: Millanta cose che mi sono accadute e che sembra impossibile mi siano accadute e che invece mi sono accadute #3 « Marissa1331 – Smetto quando voglio -

  4. gli episodi del lancio contro il muro e quello nella fioriera mi hanno emozionato 😀 comunque anch’io tratto malissimo i miei telefoni, ma loro muoiono di vecchiaia anni dopo che li ho abbandonati, anche se pure loro mi facevano gli scherzi accendendosi e spegnendosi quando volevano. e, confermo, Nokia rules!

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